Bergamo invasa dai metalmeccanici: oltre 5.000 in piazza. Adesioni altissime in fabbrica allo sciopero nazionale

Sesto San Giovanni, 20 giugno 2025.

Grande partecipazione oggi allo sciopero nazionale del settore metalmeccanico, proclamato da FIM-CISL, FIOM-CGIL e UILM-UIL per chiedere il rinnovo dei contratti nazionali Federmeccanica e Unionmeccanica.

In Lombardia, la manifestazione regionale a Bergamo ha visto la presenza di oltre 5.000 persone. Il corteo, partito alle ore 10 dal centro cittadino, si è concluso in Piazza Matteotti, dove si sono tenuti gli interventi delle delegate e dei delegati sindacali e dei segretari regionali. Le conclusioni sono state affidate a Luca Trevisan, Segretario Organizzativo FIOM-CGIL nazionale.

Lo sciopero ha registrato un’altissima adesione nelle aziende sindacalizzate, con una media del 70-80% tra le lavoratrici e i lavoratori in produzione, e punte del 90-95% in numerose realtà lombarde.

FIOM-CGIL Lombardia dichiara: “L’alta adesione allo sciopero e la significativa partecipazione alle manifestazioni indicano il forte sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici alla vertenza per il rinnovo dei contratti nazionali di categoria. Le imprese devono comprendere l’importanza del rinnovo, che rappresenta uno strumento essenziale per il giusto riconoscimento del salario e dei diritti, come richiesto nella piattaforma sindacale approvata a larghissima maggioranza da chi lavora nel settore.
La posizione di chiusura assunta finora dalle controparti, che di fatto ha impedito l’apertura di un vero confronto, rappresenta un danno non solo per i lavoratori e le lavoratrici, ma anche per le aziende stesse. In un contesto segnato da instabilità geopolitica, dazi e crisi internazionali, è ancora più urgente rilanciare il mercato interno: per farlo, è indispensabile aumentare il potere d’acquisto dei salari. Per questo rilanciamo l’appello alle istituzioni e al mondo politico affinché sostengano questa vertenza, che riguarda due milioni di lavoratrici e lavoratori, molti dei quali in Lombardia, e una parte fondamentale dell’economia regionale e nazionale. E ribadiamo infine a gran voce la richiesta alle aziende di riaprire i due tavoli di trattativa”.

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