Sciopero generale 29 novembre. Contro una manovra che penalizza il lavoro

La FIOM sostiene le ragioni dello SCIOPERO GENERALE indetto per venerdì 29 novembre  da Cgil e Uil contro la manovra di bilancio del governo Meloni che non dà risposte concrete ai problemi dei Lavoratori e delle Lavoratrici.

Una ragione in più per le metalmeccaniche e i metalmeccanici per incrociare le braccia è la difesa e la promozione del lavoro industriale a partire dall’automotive, la siderurgia, l’elettrodomestico e l’installazione impianti.

E’ ora di bloccare chiusure e licenziamenti e investire risorse pubbliche per rilanciare l’industria e garantire l’occupazione nella transizione ambientale e tecnologica.

Il governo invece adotta politiche di austerità e taglia risorse alle politiche industriali come il fondo automotive.

E’ ora di tassare i profitti e la rendita di multinazionali, fondi di investimento, banche e assicurazioni, per recuperare risorse da investire nell’industria, nella Sanità pubblica, nella scuola e nelle pensioni.

Il governo con i condoni favorisce gli evasori fiscali, privilegiando alcune categorie del lavoro autonomo con la FLAT TAX al 15%, mentre i metalmeccanici e le metalmeccaniche pagano più di chi vive di rendita finanziaria e immobiliare.

Il governo peggiora la legge Fornero, che diceva di voler abrogare, incentivando le persone a rimanere al lavoro anche dopo aver maturato il diritto alla pensione. Invece bisognerebbe introdurre una pensione di garanzia per i giovani e permettere il pensionamento con 41 anni di contributi a prescindere dall’età.

Inoltre, le recenti decisioni del governo su mercato del lavoro hanno aumentato le forme di flessibilità implementando la deregolamentazione che permette alle aziende una maggiore precarizzazione dei lavoratori.

Il governo è all’attacco del mondo del lavoro e della sua rappresentanza democratica mettendo in discussione la libertà di manifestare.

E’ ora dello sciopero generale per rivendicare:
– Investimenti per la politica industriale per difendere l’occupazione, rilanciare i settori, bloccare chiusure e licenziamenti;
– la riduzione del prelievo fiscale al lavoro dipendente, anche detassando gli aumenti del Contratto nazionale;
– l’aumento della tassazione per le rendite e i profitti;
– la riduzione dell’età pensionabile con il superamento della Fornero;
– il rifinanziamento straordinario della sanità pubblica, dei servizi sociali, della scuola, dell’istruzione e della ricerca;
– l’abrogazione delle leggi che rendono precario il lavoro;
– la totale applicazione del decreto 81/2008 per la salute, sicurezza dei lavoratori e l’aumento degli ispettori.

     

 

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