Cifa Spa. La Fiom : meglio i contratti di solidarietà per evitare i licenziamenti.

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FIOM-CGIL-OKSesto San Giovanni, 1 febbraio 2014

Mirco Rota (Fiom): “La Cifa acconsenta all'uso dei contratti di solidarietà per ridurre l'orario di lavoro ed evitare i licenziamenti”. 

Con una proposta assolutamente irricevibile, la Cifa S.p.a. conferma la decisione di voler licenziare 120 dipendenti nei tre stabilimenti di Senago (MI), Zanica (Bg) e Castiglione delle Stiviere (Mn). Sono sei i punti contenuti nel documento sulla riorganizzazione aziendale diffuso alle rappresentanze sindacali che il gruppo vorrebbe ottenere:

     1) Una precisa rappresentazione dei superminimi assorbibili erogati, sia            considerando i livelli di inquadramento sia i valori economici dei superminimi con l'obiettivo di assorbire l'aumento contrattuale con decorrenza gennaio 2014;

  1. Una definizione delle aree impiegatizie e produttive dove si configurerebbero gli esuberi strutturali. Esuberi che dovrebbero essere gestiti prima attraverso la cassa integrazione speciale e successivamente con procedura di mobilità escludendo ogni ipotesi di contratto di solidarietà. Esuberi che per la specificità dei compiti non sarebbero intercambiabili;

  2. Si propone una riduzione significativa del PDR 2014, risparmio che verrebbe destinato a supporto del piano di gestione degli esuberi.

  1. Un impegno rispetto alle garanzie e agli investimenti delle fabbriche italiane, se i numeri dei mercati di riferimento saranno congrui con quelli previsti dal business plan del prossimo triennio;

  2. Un progetto di outsourcing handling-magazzino ricambi, attraverso una società specializzata del settore che coinvolge 12 dipendenti CIFA, attraverso una serie di garanzie salariali.

  3. Una serie di altre riduzioni di costi attraverso un intervento sulla retribuzione dei dirigenti e dei quadri.

     

    Si tratta, come già riferito in tante altre occasioni, di un piano irricevibile, che incontra il netto rifiuto da parte delle organizzazioni sindacali. “Come Fiom abbiamo espresso al management CIFA la nostra assoluta contrarietà ad affrontare e a gestire il problema degli esuberi attraverso il percorso delineato dall'azienda”, sostiene Mirco Rota, segretario generale della Fiom Cgil Lombardia.

     

    “Un percorso che in modo molto chiaro prevede una prima fase di cassa integrazione speciale e poi il licenziamento attraverso l'istituto della mobilità. Serve una risposta chiara da parte della Cifa”, ribadisce il numero uno dei metalmeccanici lombardi.

     

    “Prima di proseguire il negoziato su tutti gli altri aspetti, intendiamo avere una risposta rispetto alla richiesta di utilizzo dei contratti di solidarietà, alternativi ai licenziamenti e che comunque consentirebbero all'azienda di operare attraverso una riduzione di attività e di costi”, prosegue Rota

     

    “Questo aspetto per noi è assolutamente prioritario rispetto alla complessità della trattativa. La strada da intraprendere – è evidente - deve essere assolutamente alternativa ai licenziamenti. Di fronte alla richiesta sindacale, si è deciso di aggiornare la trattativa ad un successivo incontro, per consentire all'azienda un necessario approfondimento rispetto ai contratti di solidarietà, fissando per mercoledì 5 febbraio la ripresa del confronto. Successivamente, verranno valutate le necessarie iniziative sia di informazione alle lavoratrici e ai lavoratori sia le eventuali azioni di mobilitazione", conclude il segretario delle tute blu lombarde.

     

 


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