Tre anni fa, quando nel Gruppo Fiat e in Cnh Industrial si chiusero i cancelli della contrattazione e
la Direzione aziendale con le Organizzazioni sindacali “firmatarie” apposero il lucchetto del Contratto collettivo specifico di lavoro, nessuno si sarebbe mai immaginato che il 25 novembre 2013, presso l’Unione Industriale a Torino, si sarebbe tenuto un incontro tra una delegazione della Fiom-Cgil e la Direzione dei due Gruppi.
Questo è potuto accadere perché i delegati e i lavoratori e le lavoratrici iscritti alla Fiom-Cgil hanno resistito fino alla sentenza della Corte Costituzionale.
La Fiom-Cgil ha da subito chiesto alla Direzione aziendale un tavolo che coinvolgesse tutte le Organizzazioni sindacali, ma la Direzione aziendale, accogliendo la nostra richiesta d’incontro, ha precisato che sono le altre Organizzazioni sindacali che non vogliono stare allo stesso tavolo con laFiom-Cgil.
La Direzione aziendale avrebbe potuto convocare un tavolo unitario, a quel punto sarebbero state le altre Organizzazioni sindacali ad assumersi la responsabilità di disertare il tavolo, mentre la lettera di convocazione è giunta per lunedì 25 novembre alle ore 9.30 per la Fiom-Cgil e nel pomeriggio per i“sindacati firmatari”.
La Fiom-Cgil ha chiesto alla Direzione aziendale un tavolo unico che riconosca pari diritti contrattuali e negoziali a tutte le Organizzazioni sindacali.
La Fiom-Cgil, per affrontare la grave situazione produttiva e le conseguenze dirette sui lavoratori – in particolare in alcuni stabilimenti si sta pagando il prezzo più salato con la Cassa a zero ore – ha proposto:
• la convocazione urgente di un tavolo governativo per il contratto di solidarietà per i lavoratori di
tutti i Gruppi che non hanno la piena saturazione degli impianti, così da garantire una maggiore
integrazione salariale e una rotazione tra tutti i lavoratori interessati;
• ripristinare la piena democrazia in tutti gli stabilimenti attraverso l'elezione proporzionale delle Rappresentanze sindacali unitarie e dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.
Inoltre, la delegazione della Fiom-Cgil ha comunicato alla delegazione della Direzione aziendale che si stanno tenendo le assemblee in tutti gli stabilimenti per presentare, discutere e sottoporre al voto dellelavoratrici e dei lavoratori la "carta rivendicativa" della Fiom. L'incontro è stato aggiornato a metà dicembre.
Infine, è necessario chiariamo a tutte le lavoratrici e i lavoratori che la detassazione non riguarderà le migliaia di lavoratori tenuti costantemente in Cassa integrazione. In realtà quelli provenienti dalla detassazione, spacciata come grande risultato dai sindacati firmatari, sono soldi dovuti dalla Direzione aziendale come previsto dal Decreto del Presidente del Consiglio che, nelle linee guida, ha accolto l'Accordo firmato da Cgil, Cisl e Uil con la Confindustria per la detassazione delle quantità salariali legate alla produttività fino a un massimo di 2.500 euro e per redditi complessivi inferiori a 40.000 euro.
Le quantità economiche che saranno corrisposte ai lavoratori sono relative a una tassazione maggiore applicata in corso d'anno.