Sesto San Giovanni, 28 marzo 2013
Nel primo trimestre del 2013 persi 2494 posti di lavoro in Lombardia nel metalmeccanico. Rota (Fiom): il 15% in più dello stesso periodo dello scorso anno.
E' necessario che le forze politiche intervengano con misure adeguate.
L'emorragia dei posti di lavoro nel settore metalmeccanico lombardo non si ferma. Secondo i dati delle liste di mobilità compilate dai centri per l'impiego delle diverse province, nel primo trimestre del 2013 in tutta la Lombardia hanno perso il posto di lavoro 2494 metalmeccanici. Un numero che rappresenta il 15% circa in più dei posti persi nel primo trimestre del 2012, quando i licenziati erano arrivati a 2134.
La provincia più colpita è quella di Milano, con 862 licenziamenti, il 34 per cento del totale. Seguono Bergamo (432, il 17% del totale), Brescia (317, il 12% del totale), Monza e Brianza (234, il 9% del totale).
Questi i dati delle altre province: Como 38 licenziamenti, Cremona 28, Lecco 117, Lodi 20, Mantova 124, Pavia 159, Sondrio 9, Varese 84.
“Ci troviamo in presenza di numeri che confermano un trend disastroso per quanto riguarda i licenziamenti in Lombardia in particolare nelle province di Milano, Bergamo, Brescia e Monza e Brianza – dice Mirco Rota, segretario generale Fiom Cgil Lombardia. - Il 15% in più di licenziati è un dato preoccupante. Le nostre previsioni e le tendenze dei diversi settori preludono a un anno ancora più difficile dello scorso”.
Rota aggiunge: “Adesso che in Regione Lombardia si è insediato il nuovo consiglio è assolutamente necessario che vengano presi provvedimenti a sostegno dei settori in difficoltà, della crisi e dei lavoratori coinvolti. Già dai prossimi giorni inizieranno gli incontri tra le forze politiche e la Fiom durante i quali avanzeremo proposte precise per affrontare la crisi. Ci aspettiamo risposte altrettanto precise e responsabili”.